Emendamento del deputato Pippo Gianni pone l’ospedale Muscatello di Augusta al centro dell’attenzione
Via libera della VI Commissione – Servizi Sociali e Sanitari della Regione Siciliana al decreto legge sull’amianto. L’Osservatorio Nazionale amianto, registra un primo importante risultato a favore dei lavoratori dell’amianto della Regione Sicilia. Il via libera, al decreto N°381,della VI Commissione presieduta da Giuseppe Digiacomo, è un ulteriore passo avanti su un argometo di grande importanza sanitaria e sociale, un emendamento del deputato Pippo Gianni pone l’ospedale Muscatello di Augusta al centro dell’attenzione. L’ospedale dovrebbe diventare punto di riferimento per tutti i lavoratori Siciliani dell’amianto, dove potranno sottoporsi ad un protocollo sanitario per la sorveglianza sanitaria finalizzata alla diagnosi precoce. Secondo Calogero Vicario , coordinatore dell’Ona Sicilia, “Un grande plauso va soprattutto a Pippo Gianni, che con la sua determinazione e sensibilità, ha portato il dramma dell’amianto dal Parlamento Nazionale al Parlamento Regionale, e nei lavori della VI Commissione ha voluto che venissi ascoltato per portare le istanze dei lavoratori siciliani dell’amianto. Finalmente la Regione Sicilia, dopo venti anni si potrà dotare di una Legge Regionale e affrontare il problema dell’amianto in termini di prevenzione primaria”.Il decreto, oltre a una copertura finanziaria, prevede il Censimento Mappatura e Bonifica dei luoghi di vita e di Lavoro, attenzioneper la prevenzione secondaria : sorveglianza sanitaria per i soggetti esposti ed ex esposti ad amianto finalizzata alla diagnosi precoce. Il Decreto legge prevede anche l’istituzione di un Registro Regionale per gli esposti ed ex esposti ad amianto, maggiore tutela sanitaria a quanti hanno contratto danni causati dalla fibra Killer.Grazie ad un emendamento di Pippo Gianni,l’ospedale Muscatello di Augusta,dovrebbe essere trasformato in “centro regionale della prevenzione e cura delle patologie legate all’amianto”. La pericolosità dell’amianto dipende dal grado di libertà delle fibre, ossia dalla capacità dei materiali di rilasciare fibre potenzialmente inalabili; la presenza in sé dell’amianto, infatti, non è necessariamente pericolosa, lo diventa qualora le fibre vengano sprigionate nell’aria, per effetto di qualsiasi sollecitazione (manipolazione/lavorazione, vibrazioni, correnti d’aria, infiltrazioni di umidità etc.). Essendo l’asbesto un materiale fibroso e piuttosto friabile, è facile che le piccolissime particelle di cui è costituito (dell’ordine di millesimi di millimetro), una volta inalate, vadano a concentrarsi nei bronchi, negli alveoli polmonari, nella pleura, provocando danni irreversibili ai tessuti. Le malattie principali sono rappresentate da:ASBESTOSI – Si tratta di un processo degenerativo polmonare, costituito dalla formazione di cicatrici fibrose sempre più estese che provocano un ispessimento e indurimento del tessuto polmonare (fibrosi interstiziale progressiva), con conseguente difficile scambio di ossigeno fra aria inspirata e sangue; questo determina nel tempo un’insufficienza respiratoria gravissima. Non esiste una terapia specifica. L’asbestosi è stata la prima patologia ad essere correlata all’inalazione di amianto; è una tipica malattia professionale che, per fortuna, va scomparendo; si manifesta per esposizioni medio-alte di 10-15 anni – effetto dose-dipendente).
MESOTELIOMA PLEURICO-PERITONEALE – È un tumore maligno che può colpire le membrane sierose di rivestimento dei polmoni (pleura) e degli organi addominali (peritoneo). Si tratta di un tumore maligno “patognomonico”, in quanto ad oggi riconosciuto solo per esposizione ad amianto, soprattutto di tipo anfibolo (crocidolite ed amosite, più del 90% dei casi). L’intervallo tra esposizione e comparsa del tumore è in genere lunga; si manifesta, infatti, dopo esposizioni, anche a basse dos,i per 25-40 anni rappresentando, pertanto, epidemiologicamente un tumore cosidetto “sentinella”, in quanto con la sua presenza segnala l’esistenza di una fonte inquinante.
A differenza dell’asbestosi, per cui è necessaria un’esposizione intensa e prolungata, per il mesotelioma non è possibile stabilire una soglia di rischio, ossia un livello di esposizione così ridotto all’amianto, al di sotto del quale risulti innocuo. Il decorso della patologia è molto rapido. La sopravvivenza è in genere inferiore a un anno dalla scoperta del tumore. Non sono state individuate terapie efficaci.
CANCRO POLMONARE – Si verifica per esposizioni non specifiche, in cui l’abitudine al fumo è elemento determinante per l’effetto sinergico. Come per l’asbestosi anche per i carcinomi polmonari è stata riscontrata una stretta relazione con la quantità totale di asbesto inalata e con l’abitudine al fumo di sigaretta. Nei non fumatori esposti ad asbesto il rischio relativo è risultato circa 5 volte superiore alla popolazione generale, mentre è 50 volte superiore nei fumatori esposti ad asbesto. Il tumore presenta una latenza 15-20 anni dal momento dell’esposizione all’asbesto.
ALTRE NEOPLASIE – Numerosi studi hanno evidenziato che la mortalità per tumori in genere è più alta nei lavoratori esposti alle polveri di asbesto che nella popolazione generale, e in particolare sembrano più frequenti i tumori del tratto gastro-intestinale e della laringe. L’aumento della frequenza per queste malattie è comunque molto inferiore rispetto a quello descritto per i tumori polmonari.
PLACCHE PLEURICHE – Si tratta di ispessimenti benigni del tessuto connettivo della pleura, più o meno estesi, talora calcificati.
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